Premessa
Il concetto di “autismo” nei cani è un argomento complesso e ancora oggetto di studio nella comunità scientifica. Anche se non esiste una diagnosi ufficiale di autismo nei cani, alcuni comportamenti sembrano richiamare sintomi simili a quelli dell'autismo umano, come difficoltà di comunicazione, comportamenti ripetitivi e problemi di interazione sociale.
Nella mia esperienza nel settore della riabilitazione comportamentale mi sono trovato a volte di fronte a soggetti che mostravano un atteggiamento ostile, aggressivo, apparentemente immotivato sia dalla situazione che dal contesto nei quali gli stessi venivano esibiti. Definiamo spesso questo tipo di aggressività come “idiopatica” (il che significa tutto e niente allo stesso tempo) per cui, nel tempo, cercando di comprenderne la motivazione anche attraverso la ricerca di articoli scinetifici in materia e lo studio degli stessi, ho maturato un mio pensiero sull'argomento, e cioè che il comportamento aggressivo del cane potrebbe non essere motivato da un’intenzione negativa, ma piuttosto da una difficoltà del suo cervello a coordinare la risposta emotiva adeguata. In modo simile a quanto accade in alcune forme di autismo umano, il cane potrebbe voler esprimere gratitudine o affetto, ma, a causa di un “cortocircuito” nella risposta neurologica, finisce per reagire con un comportamento aggressivo.
Questa reazione, dunque, non rifletterebbe il reale sentimento dell'animale, ma una disconnessione tra l’intenzione emotiva e l’azione comportamentale. Se così fosse questo ci aiuterebbe nell’interpretare questi segnali come espressioni di disagio neurologico e a comprendere meglio il bisogno del cane di un ambiente stabile e di comunicazione chiara. Questo tipo di interpretazione aprirebbe la strada a nuove strategie di supporto, che rispettano e comprendono le difficoltà di elaborazione emotiva e cognitiva dell’animale, facilitandone l’equilibrio emozionale.
Da qui la mia riflessione: esistono davvero forme simili a quelle umane di “autismo” nei cani? e come influiscono sul comportamento?
Definizione dell'autismo negli umani e la correlazione con i cani
L'autismo umano, o disturbo dello spettro autistico (ASD), si caratterizza per difficoltà di comunicazione, comportamenti ripetitivi e problemi nell'interazione sociale. Nei cani, comportamenti atipici come l'isolamento, la difficoltà di relazionarsi con altri cani o con gli umani, e l'eccessiva sensibilità agli stimoli possono suggerire condizioni comportamentali simili.
"Autismo canino" e sindrome disfunzionale comportamentale
Sebbene la diagnosi di "autismo" non sia ufficiale nei cani, alcuni comportamenti sono talvolta definiti come “sindrome disfunzionale comportamentale” o “sindrome da disfunzione cognitiva” (CDS). In alcuni cani, questi comportamenti emergono già in giovane età e possono includere l'incapacità di esprimere correttamente le emozioni, portando in alcuni casi ad atteggiamenti aggressivi.
Comportamenti nei cani che richiamano l'autismo umano
Per comprendere se quelli manifestati da un cane possononessere assimilabili ad una forma di autismo, è essenziale osservare una serie di comportamenti "atipici" e come questi possano talvolta culminare in reazioni aggressive.
1. La difficoltà di interazione e la manifestazione delle emozioni
Uno dei segni distintivi dell'autismo umano è la difficoltà nel gestire le relazioni sociali. Nei cani, questa difficoltà si può manifestare come una generale indifferenza o incapacità di interagire in modo appropriato con altri cani o persone. Quando il cane non riesce a manifestare le proprie emozioni in modo chiaro, potrebbe accumulare stress, confusione e frustrazione.
Incapacità di segnalare con la corretta comunicazione
I cani utilizzano una serie di segnali per comunicare il loro stato emotivo, come la postura, le espressioni facciali, la coda e le vocalizzazioni. I cani che presentano comportamenti atipici possono avere difficoltà a usare questi segnali in modo adeguato:
- Evitamento del contatto visivo: Può rendere difficile per il cane trasmettere le proprie intenzioni e comprendere quelle degli altri.
- Rigidità nella postura: Una postura rigida potrebbe essere interpretata dagli altri cani come una minaccia, anche se non è questa l'intenzione, portando a situazioni di conflitto.
- Mancanza di segnali calmanti: L'incapacità di utilizzare segnali calmanti, come leccarsi le labbra o girare la testa, può impedire al cane di comunicare in modo efficace la sua volontà di evitare un confronto.
2. Comportamenti ripetitivi e frustrazione
I comportamenti ripetitivi sono un tratto comune nei disturbi dello spettro autistico umano e possono manifestarsi anche nei cani attraverso azioni come l'inseguimento della coda, il camminare avanti e indietro e il leccarsi compulsivamente. Queste attività, spesso auto-stimolanti, possono diventare una valvola di sfogo per i cani che non riescono a esprimere correttamente le loro emozioni.
Reazioni aggressive come sfogo della frustrazione
Quando i cani vengono interrotti o ostacolati mentre eseguono i loro comportamenti ripetitivi, possono reagire con aggressività. Questa risposta può essere il risultato della frustrazione accumulata e dell'incapacità di gestire lo stress attraverso altri canali emotivi.
- Aggressività reattiva: Se il cane viene interrotto durante un comportamento ripetitivo, potrebbe reagire in modo aggressivo per difendere la sua "valvola di sfogo".
- Irritabilità aumentata: L'incapacità di esprimere emozioni attraverso comportamenti normali può portare a un aumento dell'irritabilità, facendo sì che il cane reagisca in modo eccessivo anche a stimoli minimi.
3. Iper o Ipo-sensibilità agli stimoli ed aggressività
Cani che mostrano comportamenti simili all'autismo umano possono anche avere una sensibilità alterata agli stimoli, sia manifestando reazioni eccessive (ipersensibilità) sia ignorando stimoli normalmente significativi (iposensibilità).
Aggressività legata all'iper-sensibilità
I cani ipersensibili possono reagire in modo aggressivo quando sono esposti a suoni, movimenti o contatti fisici inaspettati. Questa aggressività è spesso una risposta di difesa:
- Paura trasformata in aggressività: L'ipersensibilità può generare una reazione di paura che, se protratta o intensificata, si trasforma in un comportamento aggressivo.
- Mancanza di segnali di avvertimento: A differenza dei cani socialmente equilibrati, quelli che manifestano comportamenti atipici possono non dare segnali di avvertimento prima di reagire in modo aggressivo, come ringhiare o abbaiare, rendendo le loro azioni imprevedibili.
Cause e fattori di rischio dell'aggressività associata all'"autismo canino"
L'aggressività nei cani con comportamenti simili all'autismo può essere il risultato di una combinazione di fattori genetici, neurologici e ambientali.
1. Genetica e predisposizione comportamentale
Alcune razze di cani sono più inclini a manifestare comportamenti ripetitivi e a mostrare una maggiore sensibilità agli stimoli. Ad esempio, i Bull Terrier e i Pinscher sono noti per avere una propensione verso comportamenti compulsivi come l'inseguimento della coda. Queste razze possono anche mostrare un'aggressività legata alla frustrazione più elevata quando le loro routine vengono interrotte.
2. Anomalie neurologiche e risposte emotive
Gli studi condotti sulla neurobiologia dei cani hanno identificato possibili anomalie nella regolazione dei neurotrasmettitori, come la serotonina, che influenzano l'umore e il comportamento. Uno squilibrio neurochimico può alterare la capacità del cane di elaborare ed esprimere le emozioni in modo appropriato, portando a una maggiore reattività e, in alcuni casi, a comportamenti aggressivi.
3. Primi anni di vita e ambiente
Un ambiente con scarsa socializzazione o con esposizione a esperienze traumatiche può contribuire allo sviluppo di comportamenti atipici nei cani. Un cane che non ha avuto l'opportunità di imparare a esprimere correttamente le proprie emozioni durante il periodo di socializzazione critica potrebbe avere difficoltà a gestire situazioni sociali complesse, diventando più incline a reagire in modo aggressivo.
Strategie per gestire l'aggressività nei cani con comportamenti simili all'autismo
L'intervento precoce e l'utilizzo di tecniche di gestione basate sulla comprensione delle esigenze del cane sono fondamentali per ridurre il rischio di aggressività e migliorare la qualità di vita dell'animale.
1. Addestramento basato sul rinforzo positivo
L'addestramento positivo basato sull’utilizzo del rinforzo positivo può aiutare a sviluppare nuovi schemi comportamentali, fornendo al cane un modo sicuro e prevedibile per esprimere le proprie emozioni. Ricompensare comportamenti desiderati, come la calma e la tolleranza verso nuovi stimoli, possono favorire una maggiore stabilità emotiva.
2. Gestione dell'ambiente
- Ambiente prevedibile: Creare un ambiente con routine prevedibili aiuta a ridurre l'ansia e a prevenire reazioni aggressive.
- Stimolazione mentale e fisica: Fornire al cane giochi di attivazione mentale e attività fisica regolare può aiutare a canalizzare l'energia e ridurre i comportamenti ripetitivi che portano a frustrazione.
3. Supporto da parte di esperti
Coinvolgere un comportamentista o un Veterinario comportamentalista può essere essenziale per sviluppare un piano di intervento personalizzato. In alcuni casi, può essere preso in considerazione il supporto farmacologico per aiutare a gestire l'aggressività e migliorare la regolazione emotiva del cane.
Conclusione
Il comportamento atipico nei cani, che in alcuni casi può ricordare l'autismo umano, include difficoltà nell'interazione sociale, comportamenti ripetitivi e reazioni anomale agli stimoli. Quando il cane non riesce a esprimere correttamente le proprie emozioni, può sviluppare frustrazione e reattività che, in alcuni casi, si traducono in comportamenti aggressivi.
Comprendere questi segnali e agire con strategie di gestione adeguate, basate sul rinforzo positivo e sulla creazione di un ambiente sicuro, è fondamentale per supportare il cane e promuovere il suo benessere emotivo. L'intervento di esperti in comportamento animale può fare la differenza nella gestione di queste situazioni complesse.
Link
"The dog (Canis familiaris) as a translational model of autism: It is high time we move from promise to reality"
Translational animal models of autism and neurodevelopmental disorders.
Spontaneosly occouring animal models of OCD
Pier Paolo PERISOTTO
Tecnico in Riabilitazione Comportamentale
Formatore Docente ai corsi per Tecnici in Riabilitazione comportamentale OPES
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